…strano fine estate, con

e-mail…strano fine estate, con temperature basse. L’acqua della piscina era fredda oggi, temevo che mi avrebbe fatto male alla cervicale, torcicollo che mi ha colpito di nuovo a ferragosto, quando un’onda ribollente mi ha piegato ad un angolo improbabile e la sera ero inchiodato. Ieri non sono andato al mare e Viareggio mi ha fatto diventare matto: cosa fai in questa altrimenti chiusa e opprimente cittadina di provincia se non vai al mare? La gente qui vive sciacquandosi la bocca di storie altrui, le comari al bar (di entrambi i sessi) raccolgono dati e scrivono volumi trinciando giudizi. Se me ne fregasse un attimino piu’ di zero assoluto potrei anche impazzire. Come si fa a preoccuparsi di quello che dice o pensa la gente? La presenza interiorizzata degli altri l’ho uccisa gia’ da tempo con un colpo secco e deciso, la carotide del fantoccio recisa senza pieta’, fiotti di sangue vischioso e bianchiccio come quello del droide traditore di Alien. C’e’ questa paranoia strisciante del tornare indietro, come se questi ultimi sette anni siano improvvisamente evaporati, rigettati dalla mia coscienza come un corpo estraneo. Si fa largo il solito confortevole vuoto e ri-imparo a non pensare, e vorrei continuare ancora un po’. Oggi vado dal mio nuovo dottore di famiglia e gli racconto un po’ di fatti miei, magari (che bello) mi inventa un malanno speciale lipperli’ e mi da una cura; speriamo che debba prendere delle pillole colorate, mi piacciono molto. Gli sciroppi meno. Chissa’ se pratica la diagnostica come sofisma medico, un’arte pura fine a se’ stessa, slegata da malori. Mi interesserebbe. Anche fare da cavia mi piace, quindi se qualcuno ha qualche teoria esistenziale rigorosamente non collaudata (sia alternativa che mainstream) si faccia pure avanti e la proponga, mi applichero’ con diligenza.
Evito piu’ o meno consciamente la passeggiata, questa vetrina di pseudocomportamenti, perche’ mi da una scelta troppo ridotta, come gli scaffali della conad. Finiro’ comunque per amarla. Domani e’ il mio compleanno, cena in famiglia. Sara’ piacevole ma il fatto di essere cosi perfettamente integrato mi scatena reazioni incontrollabili.
E’ ufficiale, vorrei gia’ scappare via da qualche altra parte; intravedo luccichii di paraurti cromati e magliette dai colori accesi sullo sfondo fuori fuoco di terra rossa crettata. L’odore di me si espande e vuole mischiarsi con un altro odore, compatibile.
Sud?
Baci
cuore

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