London Paddington Station, Maggio 2005. Dio, sembra gia’ una vita fa, quasi memorie di un’altra persona, memorie di un io parallelo esistito in un altra dimensione. Eppure mi ricordo esattamente lo stato d’animo che avevo mentre scattavo la foto, in effetti lo stato d’animo che mi ha spinto a scattare una foto inutile come questa. Era sollievo, e un nuovo futuro che mi si apriva davanti, non il tunnel della carriera che mi prospettava la vita di studio, nello studio di qualcun altro. Adesso, in questo preciso momento, ne so meno di allora, meno che mai.
Stefano ti prego non cedere alla frustrazione: lo so che hai ragione ma per trovare i clienti che scommettono sul tuo talento ho la sensazione che bisogna muoversi molto, avanti e indietro, su e giu’ per il mondo. Riecco i temuti geometri nel tuo discorso: ma se ci pensi bene, perche’ dovrebbero preoccuparti? Loro fanno un lavoro, tu un altro. E a questo mondo ci dovrebbe essere posto per tutti. Lontani e indipendenti, vicini e sofferenti.
Buonanotte dal profondo della notte
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