Com’e’ che posso dire

Com’e’ che posso dire di essere felice solo in quella breve oretta e mezza di treno fra firenze smn e viareggio, e quando arrivo prendo la macchina della mia stepmom e l’aria balsamica marina della sera mi fa sentire come innamorato o forse arrapato, ma senza un vero oggetto desiderato, come un feeling di adolescenza di nuovo e tutte quelle possibilita’ aperte, che in realta’ non c’erano ma era solo il sapere di poterlo fare che mi ingasava, oltre che all’idea che tanti altri probabilmente avevano in quella sera di inizio estate la stessa voglia o una voglia non tanto dissimile dalla mia ma altrettanto incontenibile.
Ogni volta poi che devo tornare (specialmente il lunedi’ mattina) mi viene in mente come tutto il resto, compreso quell’inutile dibattersi chiamato lavoro (gioco di strategia e resistenza) sia inutile ed inutilmente difficile, addirittura artificiosamente complicato uno penserebbe, quando tutto sommato tutto potrebbe essere molto semplice e oltretutto portatore di soddisfazione. C’e’ qualcosa di profondamente ed inerentememte sbagliato nel modo in cui gli italiani pensano di doversi guadagnare da vivere, e anche qualcosa di falsato riguardo alle aspettative finali. Qualcosa di cui nessuno vuole parlare perche’ parlarne vorrebbe dire mettere in discussione il proprio sostentamento, e si sa che quando si ha mutuo e famiglia su certe cose si deve poter contare. Mettersi nella posizione di. La situazione e’ tale da autorizzare un pur cauto ottimismo. Ma quanto cazzo ci vorra’? Vivro’ abbastanza per poterne godere i frutti? La risposta figlio mio e’ sempre e comunque NO. Prendi e fai adesso perche’ la lunga preparazione ad una situazione buona ancora da attuarsi e’ solo un modo ingegnoso di perdere tempo (due operai scavano una buca, un terzo li guarda. Il giorno seguente non ci sara’ piu’ traccia ne’ degli operai ne’ della buca. Il segnale di lavori in corso giace ripiegato da una parte). La situazione forse sara’ positiva per qualcuno ma ci saranno nuovi attori in scena ad agitarsi su un set sconosciuto con luci selvagge e troppo crude, e tutti faranno a gara per attirare l’attenzione e finirai per distrarti, ti sfileranno la dentiera e nemmeno te ne accorgerai. In verita’ l’hanno gia’ fatto.
Non penso di potermi concedere un lusso tale. Non sono in condizioni di.
A volte penso di abitare sul treno firenze-viareggio.
Mi chiedo se sia arrivato il momento di ripartire, o se piuttosto mi sia partita la bambola dell’arrivare da qualche parte.

Next time: Cosa Faccio Quando Vivo.

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Datemi una destinazione.

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