It’s wearing thin…
Non funziona proprio, non è possibile, è una fregatura. Ma cosa sto facendo? Il sole, il mare, l’amore… era un film? Ma no, ci sono ancora tutti e tre, solo che costano troppo e richiedono tempi lunghi, e io sto passando dall’inquietudine all’isteria da parcheggio. E d’altronde uno non può vivere di queste tre cose. O sì? E’ un mondo a rovescio quello in cui bisogna soffrire come cani per poi concederci le cose che ci tengono in vita. Poggio e buca, dicono, fanno pari. In realtà fanno il nulla, zero. L’algebra è un’astrazione, il tempo passa e noi siamo il resto, la materia secca organica in fondo al recipiente che viene riempito e svuotato a ciclo continuo, la lezione di cui non vogliamo far tesoro, la faccia con cui ci rifiutiamo di identificarci perchè non è come quella sul cartellone pubblicitario. La stessa sbobba, in salsa cattolica, con un po’ più di freni da benpensante condita dall’irrinunciabile senso di colpa.
La maniera migliore per affrontare la situazione sarebbe essere molto disciplinato e fare il proprio, le cose che uno sa che deve fare fino dal mattino, e spingere costantemente anche se lentamente, nella direzione che uno si è prefisso, quella che lo sai che è la tua. Ma dio mio quanta pressione sull’individuo, nessuna struttura comunitaria o sociale su cui fare affidamento.
Ora, ogni tanto ci sono degli ostacoli che ci vengono presentati come inamovibili, e ci viene anche detto che l’intelligenza sta nell’aggirarli -work around them- ma sono veramente tanti, e se uno li aggira tutti alla fine il percorso diventa inverosimilmente tortuoso e l’intelligenza si perde.
Inoltre abbiamo riprove quotidiane che gli ostacoli per qualcuno sono porte spalancate per qualcun altro, per cui perchè non provarci e autoimmolarci come martiri sull’altare della dea della pazienza burocratica (senz’altro esiste e ha la faccia di pietra inespressiva rivolta verso il basso, e nella mano sinistra regge i nostri attributi schiacciandoli inesorabilmente nella sua morsa lenta).
Grazie per l’incoraggiamento Massimiliano
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