oh, beh, sai la

oh, beh, sai la notte e’ fresco e in fondo sembra quasi sprecata a passarla dormendo. A firenze il giorno fa un caldo inumano, ieri di fianco alla coop mi sono fermato e mi sono chiesto quale creatura si sarebbe trovata a proprio agio in quell’atmosfera bollente. I vecchietti in bicicletta, ma come fanno?
Guardo MTV la notte, quando c’e’ poca pubblicita’. I video musicali mi sembrano una riflessione sul mondo e sulla civilta’ contemporanea un pochino piu’ sincera della pubblicita’, in cui non c’e’ sangue non c’e’ morte non si invecchia. Il sangue non fa vendere i prodotti, dice Oliviero Toscani. Chissa’ perche’ ha funzionato cosi’ bene col cattolicesimo, pero’.
Ma che ci resta se non possiamo giocare un po’ con lo specchio della vita e della morte? Che noia infinita senza l’humor nero e la farsesca decadenza del corpo.
Lo so che mi sto sbagliando, mi sto rincoglionendo, mi sono perso: mi cullano le mie piccole nevrosi, come in un bozzolo. Guadagno poco, spendo poco, ma non e’ uno schifo. D’altronde mi sbagliavo anche prima, rotella ben serrata in un ingranaggio preciso preciso, avevo altre nevrosi e guardavo con sospetto e paura la gente per strada, quelli piu’ stracciati sudici e piu’ sfortunati di me, i nemici della mia tranquillita’. Curioso come uno si conforma al ruolo sociale che gli viene indicato con naturalezza, quasi con anticipazione e gioia. Essere architetto in italia equivale a sfigato ne’ carne ne’ pesce, destinato alla politica o alla sopravvivenza, quasi-genio ignorato sepolto vivo tra scatolette di tonno arrugginite e gatti magri col mal di denti (violini striduli in bianco e nero please). Essere architetto in inghilterra significa volente o nolente far gia’ parte di un’elite.
Non che ti venga abbonato nulla, per carita’, ma si sente dal responso istantaneo della gente quando alla invariabile domanda “che lavoro fai”, in genere fra le prime battute di un incontro, la risposta “sono architetto” e’ seguita da un “ooh” di apprezzamento a cui mi sono abituato con un po’ di fatica.
Poi uno si abitua, e finisce pure per crederci sul serio, nonostante le condizioni materiali in cui mi trovavo a vivere contraddicessero palesemente questa presunta “posizione di vantaggio”. Ho capito in seguito che le due cose non sono necessariamente connesse, e in realta’ Londra e’ piena di benestanti e figli di papa’ che vivono come straccioni. La tipica modestia inglese porta ad alcuni effetti collaterali interessanti, e tutto e’ sperimentale e sulla tua pelle, sei e ti senti un esperimento sociologico. Sai che quello che succede a te succede anche ad altre centinaia, se non migliaia (decimali di percentuale, sempre cospicui), e il panorama cambia di giorno in giorno: il prendere coscienza di una tua posizione gia’ innesca una mutazione ulteriore che sposta te la tua vita il tuo punto di vista nella direzione risultante.
Piu’ mi sforzo di guardare nella palla di cristallo e indovinare forme, prospettive, diagrammi, meno intuisco e capisco di quello che mi aspetta. Ho la sensazione che la divinazione sia diventato un passatempo ozioso.
Speriamo che la scrittura gli sopravviva.
Baci
lunastellasveglia

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