Eccomi, eccomi. Arrivo, un

Eccomi, eccomi. Arrivo, un attimo. Mi sono installato in una casa nuova. Al sesto piano, mi ricorda l’appartamento di brixton se non fosse che non c’e’ puzza nelle scale, non ci sono tossici in giro ed e’ un condominio anni 40 popolato di gente generalmente rispettabile. La cosa piu’ strana che puo’ capitare al massimo e’ che qualche ottuagenario svitato ti lanci dalla finestra del secondo piano dei fusilli di pasta crudi in testa (?). L’ascensore e’ vecchio ma molto ben tenuto, legno rossiccio verniciato e porte scorrevoli a mano. Non parla con una voce metallica come quello di brixton -doors closing…tenth floor!- con quel tono da impiegata del council che parla ad un vecchietto rincoglionito per spiegargli che si’ stiamo facendo il possibile ma no, la sua richiesta non puo’ essere esaudita.

Il trasloco e’ stato relativamente facile. Un viaggio in macchina e due in ascensore, appunto. La mia roba e’ ancora nelle valigie, per la maggior parte, e ho gia’ cambiato la disposizione dei mobili un paio di volte. La terrazza della mia camera e’ larga abbastanza per una sedia a sdraio e ha un sacco di piante in vaso. Stasera steso sul letto con una lama di sole che forava la persiana e mi colpiva dritto negli occhi pensavo che alla fin fine la terrazza non la vivro’ tanto.Sono quelle cose che ti seducono per le promesse e poi sul lato pratico si rivelano poco utili. Troppo caldo in estate, troppo freddo in inverno, e devo mettere un canniccio sulla struttura metallica altrimenti questa camera sara’ un forno per tutta l’estate. La terrazza della cucina invece ha una vista adorabile sulla densa macchia del giardino di villa fabbricotti. Si vede in lontananza il pennone dello stadio artemio franchi di pierluigi nervi e lo sfarfugliare alato del gruppo scultoreo posto sulla cima dell’arco lorenese in piazza della liberta’. Le citta’ viste dall’alto, sporattutto se imbevute della luce arancione del tardo pomeriggio, hanno su di me un potere molto rassicurante.

La zona e’ viva di mercato e negozi, la gente si fa amabilmente gli affari propri. La signora del quarto piano sembra gloria swanson in viale del tramonto, in ascensore col marito, spalla inerte che bofonchia un saluto di qualche tipo, mi fa “questo vento… oggi mi fa impazzire!”. Pausa. Lo sguardo allucinato, l’espressione degli occhi come in un film muto – guarda me o leggermente sopra di me? fascinomisteroesoticopazziaamore forse?- Io colgo l’accenno e dico si’ e’ vero, il vento lo fa, puo’ dare molta noia, puo fare impazzire. E’ un evento fisico. Lei mi guarda estasiata di aver trovato conferma e si rivolge verso il marito dicendogli “e’ vero!! lo fa, lo fa!!”. Saluto ed esco dall’ascensore anch’io contagiato da quell’entusiasmo irrefrenabile e demente, con un senso come di aver avuto un’esperienza di qualche tipo.

Ho riincontrato la signora, e mi ha subito riconosciuto, aprendomi con gentilezza e deferenza signorile la porta dell’ascensore. Per un attimo mi sono sentito un signore molto distinto. Che bello. Sono sicuro che da giovane deve essere stata bellissima.

Succede sempre cosi’, basta un nulla.

Schlaf gut.

luna

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