Hmm… oggi sono arrivati belli belli 13 gradi centigradi fra capo e collo. Piove pioggia italiana a scrosci (niente drizzle nebulizzata qui).
L’autunno e il primo freddo mi rincuora e mi esalta: tempo di sesso fra coperte calde e stare svegli fino a tardi. Incredibile le gioie della vita che si rendono disponibili quando uno non lavora. Faccio i miei giretti in macchina per Viareggio, dove la gente si prende liberta’ con frecce semafori rossi e stop. Napoli sembra sempre piu’ probabile meta per l’esame di stato… ho un buon feeling. La seconda universita’, mi hanno consigliato. Nel frattempo dovrei andare a rovistare in una parte della mia collezione di fumetti che e’ in un capannone… salvare il salvabile, l’indispensabile, il migliore… la scrematura. Ci sono anche i miei diari del liceo, anche se qualche delinquente ex-amico ha fatto dei saccheggi, che il diavolo se lo porti. Dovro’ andare a dare un’occhiata. Per il resto, si puo’ dire che non esisto. Il fatto che non ho piu’ uno spazio mio (letto ad una piazza e mezzo almeno
+sedia+tavolo+laptop con ADSL+armadio e uno spazio sul pavimento grande abbastanza per srotolare il materassino da yoga) mi fa sentire dopo questo paio di mesi, in cui peraltro ho felicemente vissuto all’aperto, come se mi avessero devitalizzato una parte del cervello o qualcosa del genere. Non e’ che sia infelice, sono inebetito e soddisfatto con questo campanellino che continua a suonare… e io non so che farci. Per ora almeno.
Baci
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