Mi nutre, mi (in)trattiene,

Mi nutre, mi (in)trattiene, mi consuma; London is my oyster. Questa e’ l’estate dell’assestamento, in cui uno si immerge nell’odore/sapore di una citta’ dove prima scalfiva timidamente la superficie, straniero e sconosciuto alle profondita’ in cui naviga chi vive qui.

Ovviamente e’ sempre una conoscenza parziale, ovviamente uno conosce solo quello che vuole conoscere e gli e’ affine, ovviamente e’ presente la sensazione di rischio, ma uno deve andare oltre, sotto, dentro.

Poi uno (io) si immagina chissa’ quali labirinti di perdizione, mercati di anime e corpi, punizioni divine varie; in realta’ siamo circondati di gente normale (ok, con l’occasionale untore, serial killer, impiegato del council).

L’accrocchio/selfportrait sopra e’ inteso come un umilissimo e sentito omaggio a Filippo Scozzari (http://www.filipposcozzari.org/)

Scoperti altri due o tre altarini, me ne levo.

Auguriidea

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