OK, consideriamo chiuso l’incidente (come disse mayakowski quando si sparo’) e la susseguente polemica e passiamo oltre. A volte le scintille volano e i meteoriti piovono e colgono dove colgono, non c’e’ da intristirsi lu…
Volevo trascrivere qualche frase memorabile dall’elusivo libro di Paul Auster che sto leggendo – the brooklyn follies – Ne avevo identificate un paio particolarmente profonde e significative in treno ma adesso scorrendo le ultime pagine mi accorgo che nessuna massima storica emerge particolarmente; hanno tutte senso unicamente nel proprio contesto ed estrapolate sono come quegli oggetti che trovavo da bimbetto durante i miei giri per campetti suburbani (il contachilometri di un fiat millecento, una striscia di campioni colorati di persiane di pvc) che mi sembravano tesori meravigliosi e poi una volta portati a casa mi si rivelavano in tutta la loro pedestre insignificanza. Questo senza assolutamente togliere nulla alla straordinarieta’ e all’emozione del ritrovamento.
Ho celebrato con un’aperitivo al bar del MaMbO i due responsi positivo e negativo, ma entrambi positivi, alle due questioni principali della (mia) esistenza umana: rispettivamente rifugio e salute. Ovvero, assolutamente nell’ordine, firma del contratto preliminare d’affitto della mia nuova dimora e risultato del test hiv.
Un finesettimana a giro per mostre penso: mi vengono a trovare bro e rufus. L’idea e’ quella di vedere la biennale di arte contemporanea alla fortezza da basso, e poi forse qualche altra cosetta improvvisata. Forse telefono anche allo zio andy: che impressione rivedere i 2 fratelli graz insieme…
In reallta’ vorrei fare anche due o tre cose: il quadrante dell’orologio da polso mi aspetta, i prospetti di quell’orrido edificio necessitano di alcuni miei pensieri in uno spazio sereno e senza il problema di dover dire alla gente cosa fare, e i corsi all’american uni hanno bisogno di un’idea chiave.
No rest for the wicked, hey?
un bacio a todo el mundo
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