Benvenuti al circo del niente e’ quello che sembra.
Oggi prendiamo in considerazione la signora sovrappeso in ciabatte che pedala contromano su, mettiamo, via rosmini a viareggio.
La guardi e non le daresti una lira, ma se poi consideri bene il suo status ti accorgi di avere davanti una privilegiata. Gia’ abitare a Viareggio e’ un privilegio che io, ad esempio, non mi posso permettere. Sicuramente possiede una casa, magari una viareggina in centro con casetta in fondo all’orto che oggi come oggi si aggira sui 7-800mila euro. Anche se la ciabatta e l’andatura ricorda quella delle signore di quando ero bimbetto gli accessori e i vestiti hanno subito un upgrade, che magari non altera la sostanza, d’accordo, ma la riveste di una patina griffata e bon-ton quasi impalpabile. Campa di rendita la signora, affittando la casetta in fondo all’orto ai bagnanti. Prende una pensione, che le serve solo per la parrucchiera e qualche extra. Una volta l’anno se ne va a fare un viaggetto con le sue amiche (simili corporature e accessori) in qualche paradiso da viaggio organizzato, di quelli senza spendere troppi soldi.
Non sto scrivendo questo per scagliarmi particolarmente contro quella signora in bicicletta o per additarla come esempio della pochezza morale di questo mondo. Sto solo meditando che e’ di persone come questa che e’ fatto questo paese, e percio’ esso assomiglia loro. E’ una cosa che mi prende quasi di sorpresa, una di quelle cose tanto ovvie e sotto gli occhi di tutti da essere praticamente invisibili.
Un popolo e i suoi privilegi. A volte meritati, a volte usurpati in parte o in toto, ma sempre e solo privilegi gia’ ottenuti, consolidati. Dove sono quelli che si agitano e si sbattono per ottenerne di nuovi per se’ stessi e/o per le proprie famiglie? I successori naturali non sono a giro per viareggio il lunedi’ pomeriggio, come me; sono relegati nei luoghi di lavoro e li’ stanno. Sono al fronte in prima linea, nelle citta’ fumose e congestionate. Escono tutti insieme alle ore comandate e intasano le strade delle citta’ coi loro suv, affollano le palestre, i solarium e i centri commerciali nel weekend.
Hanno piu’ fame, desiderano di piu’ perche’ vogliono superare i loro padri, i loro capufficio. E considerano cio’ come perfettamente naturale, un sano istinto positivo, il motore che fa girare il modo e gli permette di evolversi.
Io non so come commentare il quadro, forse non e’ nemmeno nel mio ruolo farlo. Vedo solo la lieve assurdita’ del gioco e osservo divertito lo sgambettare di tutti gli esseri privi di etica che corrono con le mani protese. Tutti pensano solo al futuro immediato, nessuno pensa a che mondo lasceremo quando ci leveremo di torno, nessuno apprezza le soluzioni intelligenti ma leggermente piu’ scomode/costose/complesse.
L’altro lato del villaggio-vacanze interessa pochissimo a chi vi abita per due mesi e ancora meno a chi vi abita tutto l’anno.
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