Terribile… come temevo, preparare

Terribile… come temevo, preparare il portfolio sta diventando un’impresa ciclopica che coinvolge tutto; la storia della mia vita. Non riesco a non cogliere opportunita’ come questa, come se non vedessi l’ora di precipitarmi in caduta libera dentro la mia storia personale. La casa e’ un casino, cd riviste e fogli A4 coprono ogni superficie orizzontale disponibile. I due scatoloni Evian con i file dello studio sono ancora sul pavimento del soggiorno, circondati da pile di cataloghi-riviste-cartelle di varia altezza. Mi disturbano solo se ci inciampo: allora devo prenderne atto e ridistribuire in modo piu’ efficiente. In cucina stessa situazione, solo i cd e le cartelle sono rimpiazzati da piatti e tegami. Per evitare di spendere soldi (anche perche’ giovedi’ parto per cui non posso fare gran spese alimentari) faccio spese assurde; ho il frigo semivuoto e sono ritornato dal mercato con un sacchetto di plastica con dentro banane e patate (?) e cd, naturalmente. Ah, anche il cd dei Nouvelle Vague. Bella In a Manner of Speaking dei Tuxedomoon in versione bossanova, vero. Anche Love will tear us Apart, ma e’ talmente una bella canzone che la potresti rifare anche versione mazurca e sarebbe sempre una meraviglia. musica

Oggi intervista al Jobcentre (ufficio di collocamento che non trova lavori ma dispensa sussidi e sconti sulla council tax e l’affitto). Ho notato che con un’operazione di re-branding che veramente non convince nessuno hanno cambiato il logo dall’arancione/blu al verde acido e ora si chiama JobcentrePlus. Pero’ dentro rende bene, interni rifatti da poco, moquette nuova e divani economici e bruttini ma comodi, niente lozzura incarognita negli angoli ne’ mobili di formica scheggiata negli angoli con viti mancanti, e neppure condotti d’aerazione rumorosi e con l’isolamento estroflesso, come da tradizione.

Persino la tipa che mi ha intervistato era, con mio infinito stupore, simpatica e non obesa, e sembrava considerare il lato umano della situazione come cosa degna di una qualche rilevanza (io licenziato in tronco dopo 5 anni? e preche’ diavolo ho aspettato ben 2 settimane prima di venire al jobcentre, come se fosse il mio ambiente naturale, e il lavoro fosse solo una vacanza). Fatto e’ che sono arrivato li’ a muso duro, con la determinazione ferrea di far loro digerire le balle che mi ero preparato a suon di mar-tel-la-te verbali, ed invece e’ stato tutto inutile.

Pazienza, avro’ altre occasioni, l’ignoranza non scema… basta guardarsi intorno.

Il masterizzatore del portatile ha ripreso miracolosamente a funzionare: non gradiva la marca di cd vergini che gli propinavo. Altro sapore. Tonno in scatola per pranzo: 32p la scatola e si sente, soprattutto nel riflusso gastrico acido che ho avuto in piscina… Non ho visto i 200m stile alle olimpiadi; mi perdo d’ufficio gli eventi storici tipo questo.

Santo Irvine Welsh, patrono della letteratura trash e pulp, illuminami la via e nobilita con la tua visione sublime questo scampolo di vita da disadattato sociale, scampolo che in realta’ potrebbe durare anche un paio di mesi, per cui meglio farselo piacere.

Tutto rifluisce, tutto ritorna, a parte il backup di quel concorso di Torino nel 2001 di cui non riesco a trovare neanche un’immagine. Incredibile vedere gli anni in prospettiva; uno cambia abitudini, scopre nuove cose, si dimentica di altre cose e persone, si perde e si ritrova. Cinque anni; un buon lasso direi, apprezzabile con un certo distaccato compiacimento che ti fa dire, beh, ho visto gente, ho fatto cose…

Bacifiorebaci

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