Neve a Brixton, neve

Apro:

Neve a Brixton, neve col sole… bello e strano.

I giorni e le settimane passano come schiacciasassi sulla mia costituzione.l’insegnamento e’ bello e da soddisfazione, il lavoro rende (anche se i progetti fanno piangere) e imparo dettagli e modalita’ gestionali & operative, che servono sempre.

Pero’ il ritmo mi trita di brutto e lo spazio libero e’ ridotto pressoche’ a zero. E’ normale, mi chiedo? Sara’ cosi’ fino alla pensione? Ci guadagno in fondo? Ho sempre il dubbio che in fondo si campa meglio con meno soldi ma anche meno stress e piu’ tempo libero per pensare, elaborare, creare…

Ma non a Londra: la inner city non perdona gli oziosi; non solo non li vezzeggia, ma li fa sentire isolati e avulsi dal primo giorno. Se non sei inserito in un meccanismo produttivo, non esisti, non hai vita sociale, non ti puoi permettere nemmeno il lusso piu’ cheap. Inoltre in questa citta’ niente invita alla contemplazione – tanto meno l’architettura, il cui valore e la cui eleganza (rara, molto cerebrale e molto poco sensuale) si misurano nel modo in cui assolve la sua funzione pratica.

Gli ingegneri e gli architetti vittoriani hanno cambiato il modo di pensare del mondo anglosassone (e non solo di quello) per sempre: mentre il mondo latino rivestiva l’esterno di case e palazzi di pietre pregiate, portando caleidoscopi di gioia e varieta’ nelle strade, e gli interni patrizi si riempivano di affreschi, stoffe e pelli, Isambard King Brunel chino sul suo tavolo si rompeva il cervello fino alle ore piccole a calcolare sezioni in ferro per coprire luci sempre piu’ ampie di stazioni ferroviarie, riempiendo ogni fazzoletto e ogni contrafforte di motivi traforati nei nomi intercambiabili del bello e dell’utile. Per tutti, non per il creso di turno, nelle migliori intenzioni. Ma questo ha condotto ad un’uniformita’ e mancanza di ispirazione senza uguali diffusa capillarmente nel tessuto urbano. Case a schiera di mattoni si stendono per miglia a perdita d’occhio, ed eppure ognuno pensa a casa propria come la sua, e non la scambierebbe col vicino per tutto l’oro del mondo.

Chiudo.fiore

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