Si sfora gia’ nel

Si sfora gia’ nel sabato, dato che sono quasi le due di mattina. Beck rumoreggia imperterrito e al recreation centre c’e’ la serata reggae che fa vibrare i pilastri di cemento armato. Questa settimana senza Cisco sono uscito quasi tutte le sere. Ieri l’altro per vedere un incredibile nostalgico appassionante film/biografia su Klaus Nomi (se c’e’ qualcuno che se lo ricorda alzi la manina), popstar fra lirica e technorock degli anni 80 che visto il successo del suddetto film, sara’ destinato come tutti i defunti a tornare fra noi sotto forma di icona retro’. A dire la verita’ a me all’epoca non ha mai detto granche’, mi sembrava un po’troppo superficiale, basato sul look (ah queste belle ossessioni degli anni 80…), e le canzoni erano di una bruttura imbarazzante, per non parlare dei testi. Il film e’ comunque ottimo e lo pone in una dimensione assai interessante. Ne emerge la sua natura di performer di “kabarett” quasi avanguardistico, un personaggio da ballet mecanique fatto in casa, piu’ che artista pop mondiale, e il ritratto e’ quello di una persona adorabile, di talento e molto spaesata. Quindi lo rivaluto alla grande.


Tanto per tediarvi un altro pochino con i miei acciacchi, stavo cercando un rimedio d’emergenza contro l’allergia al polline che si e’ ripresentata puntuale puntuale, nonostante oggi facessero cinque gradi celsius cinque e abbia anche fatto, mi dicono, una spruzzatina di neve nel pomeriggio. Ho trovato da qualche parte che una dose massiccia (tipo 3g) di vitamina C potrebbe funzionare, oltre all’echinacea e efedra. Gli antistaminici o mi fanno dormire o non mi fanno nulla, e cortisone lo lascio solo come ultima risorsa.

Stasera sono stato a vedere la tanto celebrata mostra sui Turchi alla Royal Academy (il venerdi’ chiude tardi, alle 10, e in genere e’ buono per vedersi le mostre in tranquillita’). Sembrava che le genti di tutta Europa si fossero date appuntamento nel cortile della RA. Una fila della madonna e dentro le sale una calca che neanche al Carnevaldarsena. Armati di pazienza e alcuni accorgimenti strategici (tipo dimenticarsi della sequenzialita’ e buttarsi a pesce sulla prima vetrina libera) io e Hilpi Schatzi, di nuovo disoccupata fra l’altro, abbiamo deciso di immergerci.

Meraviglia delle meraviglie… Tamerlano, Solimano e la via della seta. Patterns geometrici su porte del trecento di una complessita’ e precisione assoluta. Animali stilizzati su tappeti (un leone rampante contiene un aquila a due teste che a sua volta contiene un altro leone, come in un videogame atari che trasmette una parola…il nome del profeta). Uccelli protrudono le testine minute da vasi di rame. Bassorilievi in ceramica sfavillante e caffetani di seta con fili d’oro zecchino tessuti per principi barbuti di una raffinatezza incrediibile. Pietre preziose disseminate su oggetti quotidiani come se germogliassero dal dentro. Un’ elsa di scimitarra in giada bianca con una qualita’ organica dagli incastri precisissimi. Colori delle miniature come profumi (mirra, gelsomino), sorprendenti e lievi. Una polvere d’oro aleggia sulla carta, non capisci se e’ davanti o sopra la pagina.

Una filigrana di geometria perfetta e finissima ricopre l’universo di una pelle sensuale e mistica.

Spero di sognare del giardino delle delizie.luna

baci e buonanotte a tout le monde.

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