Quanto tempo… il vostro bussare insistente alla fine mi ha richiamato alla finestra, e insieme sono arrivati i primi freddi. Ho traslocato di nuovo, questa volta in pieno centro: il rumore di via machiavelli, della gente e del mercato mi assedia ma non mi disturba piu’ di tanto (per ora).
Oggi ho superato la prova teorica per il conseguimento della patente di guida B e ho fatto forse l’ultima traumatica nuotata dell’anno nella piscina del mergellina. L’acqua era a 24 C° e un freddo boia, anche dopo le prime 20 vasche il corpo non si scaldava. Mi sono sentito un po’ stupido a impormi cotanta punizione, per cui sono tornato a casa come in una trance da ipotermia e ho fatto una doccia molto calda e mentre mi bevo il te’ allago mezzo bagno, l’acqua che scola lungo il piede del lavabo col costume a mollo.
Ho appena adesso preso in mano il primo libro che dovrebbe darmi le basi per studiare per l’esame di stato: fabbri-comparini-jodice-novelli-preti: esercizio professionale per architetti. Napoli, firenze o palermo ancora non so. Comunque l’autunno mi ispira e mi condensa giusto giusto, ne’ troppo presto ne troppo tardi. La ripresa delle attivita’ coincide col mio desiderio di riprenderle.
Prima di dare forfait alla vasca voglio provare ad andarci verso le 11:30, quando il sole ancora scalda. Dalla finestrina del bagnetto sulla corte interna, attraverso la cortina di vapore che fuoriesce dalla doccia ho provato l’illusione del sole d’agosto, li’ fuori ancora caldo e presente che fa sudare e arrostisce le persone e le cose. Un effetto speciale realistico. Penso che comprero’ un maglioncino di lana sottile di buona qualita’ anche se non cachemire. E una sciarpa leggera, magari di seta grezza. Dalla stanza di sotto mi arrivano i Portishead smembrati della pubblicita’ dell’alfaromeo. Avrei quasi voglia di riascoltare quel disco.
Presagisco castagne.
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