Mi sento come dopo

Mi sento come dopo la tempesta. Bronchite in via di guarigione, temuto esame di pratica passato, anche se quel fallito dell’esaminatore me l’ha fatta cadere dall’alto come se fosse un regalo. Sono patentato, e non mi sento per niente diverso. Mi balocco col pensiero di comprarmi un carcassone usato, ma non so…

Adesso non rimane che buttarsi a corpo morto su quelle sabbie mobili che sono la legislazione urbanistica italiana. L’esame, almeno per me, sara’ a Firenze: per un fattore economico (mi scontano un po’ di tasse, visto che sono recidivo) e di comodita’, dato che sembra proprio che questa sia l’unica citta’ che al momento mi offra una base di qualche tipo. Sara’ una sensazione dolceamara riabituarsi alle consuetudini fiorentine: pochi cambiamenti, i giri tutti dissolti causa prole o noia, gli “alternativi” si sono finalmente incistiti in inquadrati (lo sono sempre stati, si atteggiavano, le anime inquiete…) ed essendo citta’ estremamente cara, tutti pensano giustamente al quattrino. Vedro’ cosa si presenta. Filosofia che ormai e’ diventata il mio manifesto permanente. Muoversi? mah… ogni tanto provo questa attrazione per lo stanziale. Per un pochino, almeno.

Ma io dico e io nego, le contraddizioni sono l’aria che respiro (misto ad aerosol di fluibron e antinfiammatori steroidei). Uso il fatto che ne parlo o ne scrivo come un momento di verifica e/o di esorcismo liberatorio. C’e’ un breve lasso di tempo in cui queste cose rimangono sospese nella memoria a corto raggio, e danno tempo ad altre domande, piu’ impreviste e forse importanti, di formarsi, di presentarsi. Allora uno se le chiede, e non si risponde, o forse dice “mah…”.

Il weekend e’ stato un blissful weekend. Piombino come base, poi esplorazioni. Suvereto, la buca delle fate… Campiglia paese fantasma medievale. All’ora dell’aperitivo ad uno dei due bar della piazza , si conoscevano tutti. Era come entrare nel salotto di qualcuno. Eta’ media: ottanta. Anche il cane della piazza sopavviveva a se’ stesso.

Il bosco fino all’orizzonte giu’ giu fino alla scogliera, il profilo dell’elba si stinge nella foschia, passa una barca.

Per stasera letto. Notte -x- lunacuore

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