Ah, le delizie dell’inverno

Ah, le delizie dell’inverno toscano… oggi c’è un bel sole e io sono completamente assolutamente annoiato alla nausea dallo studiare norme leggi e regolamenti; ho represso il mio senso critico da ormai così tanto che sono caduto nell’abulia totale. Mi rifiuto persino di farmi prendere dal panico, cosa che sarebbe anche legittima dato l’approssimarsi inesorabile del giorno fatidico. Tutti i miei colleghi con cui ne parlo ribadiscono che io con tutta l’esperienza che ho accumulato in terra d’Albione non dovrei avere problemi e blah-di-blah, ma io mi permetto di dubitare. Più che altro appunto perchè non ne ho voglia, anche se praticamente sono tornato in Italia con la scusa di dare questo benedetto esame. Svegliarsi presto, prepararsi tutte le cosine e gli attrezzi come se andassi ad una sorta di campeggio dell’architetto con panini, succhi di frutta, squadrette, pennine e raschietti. Ho una resistenza psicologica, un muro direi, a confrontarmi di nuovo con questa prova nello stesso luogo, mi sono sentito troppo preso in giro l’ultima volta con quella stronza della commissione chiunque sia che parlava al telefonino mentre il suo collega interrogava, e l’aria di sdegno e noia con cui la commissione accoglieva i condannati… La cosa positiva è che Firenze tutto sommato per ora mi calza come un guanto: sono finalmente libero di ignorare la gente per strada, e l’incantevole Saronide è la miglior coinquiilina che potrei desiderare: entrambi gioiamo e godiamo della reciproca presenza senza interferenze in altre sfere e ci scambiamo aforismi e rimandi ludico-culturali nella massima libertà. D’accordo, la mobilità mi pone ancora alcuni problemi, guidare sui viali mi dà lo sconcerto e i parcheggi mi vedono ancora super-imbranato, ma l’Ataf per ora compensa. Ogni tanto penso a Londra, ma non con nostalgia, piuttosto come ad un posto che conosco e che riaffiora, e ogni tanto mi appare persino, erroneamente lo so, come il destino di qualunque altra città. Ho lasciato qualcosa che mi pareva estraneo per tornare a qualcosa che nel frattempo fa del suo meglio per assomigliare a quello che ho lasciato. Si fa per dire, lo so… Baci, esco. Esselunga mon amour…

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