La casa l’ho trovata,

La casa l’ho trovata, finalmente. E’ quella che volevo. E’ stato raggiunto un equilibrio nel rapporto con quella persona che tanto mi aveva fatto dannare. Mi accorgo adesso che alla fine non era solo colpa di questa persona ma anche mia: eravamo legati a doppio filo ad un meccanismo perverso alimentato dalla frustrazione di entrambi.

Adesso quel meccanismo si è smontato, le cose si sono posate e hanno assunto tonalità meno accese, più terrene e meno assolute. Le richieste si sono fatte sensate, i rapporti più naturali. Permane un’eco dei contrasti che furono, ma non c’è nessuna voglia di ricominciare ad azzuffarsi. Unico effetto degli tsunami passati, un certo timore, una cautela, quasi paura. La sensazione che esiste qualcosa laggiù che può scuotere gli alberi e fare tremare i ponti, ma anche la nozione precisa che questa forza distruttiva si manifesta solo se viene deliberatamente evocata.

E io me ne guardo bene. Qualcuno è stato male, adesso basta.

Io sono io e te sei te.

Domani sera forse riesco ad andare a vedere i subsonica, vediamo un po’.

Il lavoro scorre e pressa come da copione, per ora le cose rientrano nella categoria del fattibile. Vediamo.

A S S E S T A M E N T I . . .

baci a tutti

fiore

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