a sudden blast of energy…
Sono tornato a casa stasera in un abisso di depressione. Il modo in cui questo lavoro mi vampirizza, il disinteresse piu’ totale e irrimediabile con cui affronto i progetti, la morale da istituzione vittoriana, tutte quelle stupide regole mirate ad obliterare la tua vita personale.
Non funziona, non puo’ funzionare: ne ho avuto la certezza da subito. Posso mangiare la minestra riscaldata ma non potete chiedermi di amarla. Scopiazzare un po’ da quella un po’ da questa rivista, da questo o quel “gran nome” dell’architettura non mi soddisfa, non lo facevo nemmeno da studente.
E’ un incubo, se ci si pensa: vivere in una metropoli, con tutti i disagi che questo comporta, e lavorare in uno studio che ha la mentalita’ di un piccolo studio di provincia. Ma allora me ne torno in Versilia, che almeno c’e’ il mare, scusa!
E la disciplina con me funziona poco o nulla; serve solo a esacerbare i miei sentimenti e a mettermi nella posizione fed-vs.-the world che non produce nulla di buono.
Mi rendo conto che ho preso questa avventura in una maniera completamente sbagliata: mi sono reso conto che non era la mia cosa ma mi sono ripromesso di resistere quanto piu’ possibile, oltre che per gretti motivi finanziari, per vedere se riuscivo a imparare qualcosa di nuovo e utile. Mi sembra che per ora l’unica cosa che ho imparato e’ a recitare sapendo di farlo.
gotta move on, gotta move on…
do it now
Vedremo cosa succede. Per il momento sono fuori dall’abisso con rinnovata energia.
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