Sono tornato ieri dall’Olanda in gita con gli studenti di Interior Arch Brighton… esperienza senza mezzi toni. Ne sono uscito comunque galvanizzato e con la sensazione di aver conosciuto molta gente.
Amsterdam, Utrecht, Rotterdam, Breda (solo di sfuggita); molta architettura, di cui molta interessante. Il costruito ed il paesaggio artificiale piu’ in generale hanno in Olanda una coscienza e un senso accentuato. Penso alle cabine telefoniche verde menta con tutti i dettagli al posto giusto senza essere pedanti, e altre cose.
Le cose sono pensate e realizzate sulla tabula rasa fisica e concettuale del polder, e amano alla follia le scatole e gli angoli retti, che pero’ nel contesto prendono un’aria totalmente funky.
Prometto foto, che ancora non ho scaricato dalla macchinetta.
Il resto? Continua imperterrito a gestirmi la vita: adesso allo studio mi amano, o mi riconoscono, o hanno imparato a tollerarmi. Io diffido e mi tengo pronto. Mi fa bene in ogni caso, mai assestarsi.
Su altri fronti c’e’ aria di nido, di programmi a lunga scadenza; idee di convivenza, piccoli piaceri della routine e viaggi in altri continenti in programma. Tutto teorico e via telefono (ho l’ADSL ! Installata un’oretta fa, che liberazione!!!) ma mi sento dire certe cose e mi perpledo di me stesso… non molto tempo fa sarei scappato a gembe levate se qualcuno si fosse azzardato a farmi discorsi del genere. Ma tant’e’, seguo il copione alla lettera deciso a sorprendermi delle cose piu’ovvie e prevedibili.
Sara’ perche’ ho passato la settimana scorsa a stretto contatto con ventenni, ma mi sento piacevolmente mezza eta’ stasera.
Sono sempre a contare le ore e i giorni al prossimo volo: Venezia fra 2 settimane. Troppo tempo, stavolta e’ stata lunga, una separazione che l’animale che mi porto dentro non capisce, disapprova e si intristisce molto. Ho provato a spiegargli, Cisco Kid, ma lui non capisce mica. Guarda fuori dalla finestra e guaisce.
Sto ascoltando Everlast che mi rinfranca, ma non posso traccheggiare piu’ di tanto; l’ora del letto e’ gia’ qui, e ho bisogno di sonno (sempre e ora piu’ che mai) per guarirmi.
Ah, il portfolio e’ “finito”; con qualce aggiunta e ritocco infatti e’ gia’ finito sotto gli occhi di un potenziale datore, che fra l’altro ne e’ tuttora in possesso e, scioccamente, non si pronuncia. So che e’ difficile, ma il dire “no grazie” con tatto e’ una delle abilita’ che sarebbe necessario imparare a un certo punto nella vita. E’ di un’utilita’ senza prezzo. Ma forse devo ridimensionare le mie aspettative verso il mondo (ancora?).
Ciao pitorini
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3 risposte a Sono tornato ieri dall’Olanda