Eccomi dunque. In grigio,

Eccomi dunque. In grigio, come si conviene ad una giornata come oggi. Inbetweendays, come quella canzone dei Cure (yesterday I got so old I thought that I could die…). Che palle dover rincorrere la gente per farsi pagare! Per un modico 10% delegherei volentieri ad una di quelle agenzie di ex carcerati e picchiatori.

Mi sveglio, rassetto casa, un po’ di yoga, colazione, poi mi metto al lavoro. Punto della situazione: il corso di Interior Design alla scuola americana e’ praticamente finito: ci sono gli esami l’8, poi fino all’anno prossimo non se ne riparla. Quest’anno e’ stata decisamente una buona mandata, le studentesse (perche’ di tutte donne si tratta) erano per la gran maggioranza sveglie presenti e produttive. Peccato per la sfiga che si e’ accanita su alcune di loro alla fine: computer rubati o hard disks fusi poche settimane prima dell’esame finale.

Per il resto, sto lottando in Lightwave e LWCad con le forme un po’ recalcitranti dell’orologio da polso con display OLED (organic led) che finalmente adesso ha una serie di scadenze precise prima della produzione.

Mi preparo a partire, vado una settimana a Madrid col ciccio. Ogni tanto bisogna andare in posti in cui uno non e’ mai stato, lo dice anche quel proverbio buddista. Il Prado, la collezione Thyssen-Bornemisza, Chueca, Lavapies e il Rastro. Mi manca la Spagna, e’ dai tempi di Valencia che non vado. Ci resterei quasi…

cuore

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