Questa la domanda che più di ogni altra si è sentita fuori dalle scuole, dopo i commenti a caldo del post esame di italiano.
Me lo immagino con questa espressione, il Professor Magris, che, dopo l’immaginabile contentezza di essere stato scelto come parte di un esame così importante, si è sentito assalire da domande come quella del titolo.
Chi è? Come mai? Ma non era in programma… Ma doveva uscire Pirandello…
Professore, che dire, mi spiace.
Perché io il suo libro l’ho letto, in tempi non sospetti, fa sempre parte della raccolta di libri di viaggio di Fabio e, anche se non è proprio il mio genere per motivi che ho già spiegato nell’altro post, l’ho trovato bello e attuale, un libro che invita a riflettere e a farsi delle idee.
Perché la vita non è solo quello che ci insegnano a scuola, o quello che si trova sui programmi tra Pirandello e Montale, che pur sono dei grandissimi artisti che io amo molto, ma la vita è anche fatta dalle idee che ci facciamo noi con la nostra curiosità, anzi, con la curiosità che dovremmo avere, e che più di tutto dovrebbero avere i giovani.
Quando parlo così mi sento vecchia, poi penso che anche ai tempi della mia maturità le cose erano così, e la commissione si stupiva di sentirmi citare gente come De Carlo o Ken Follett, e il mio professore di italiano mi esibiva orgoglioso come si farebbe con uno strano animale da circo.
E durante l’esame di urbanistica, ricordo che la terribile Giusa Marcialis ci aveva chiesto che libri leggessimo, e le mie colleghe erano partite in quarta a citare i libri di architettura che lei aveva consigliato per l’esame. Ricordo il suo gesto di stizza nell’interromperle (lei che era famosa per le battute caustiche che ti gelavano il sangue) e invece la sua sorpresa e, oserei dire quasi ammirazione nella conversazione che abbiamo avuto nel citare autori che piacevano a entrambe e che ci consigliavamo a vicenda.
Tutt’ora se ci incrociamo a Venezia si ricorda di me.
Tutto questo non per dire che io sono più brava degli altri, anzi, ma per dire che dispiace che un patrimonio e una fonte come i libri e la lettura vadano lasciati troppo spesso nel dimenticatoio, surclassati da fonti di informazione più immediate e meno faticose.
Forse, se leggessimo un po’ di più, avremmo più idee nostre, e forse, come Jack Frusciante, potremmo un po’ più spesso uscire dal gruppo.
Colonna sonora: Freedom – Anthony Hamilton & Elayna Boynton