Grazie Anna, sono contento

Grazie Anna, sono contento che il nuovo titolo ti piaccia. L’intestazione e’ ancora un po’ prolissa (grazie alla redazione che ha persino strizzato il carattere per farci entrare tutto il mio sproloquio), vedro’ di sfrondare.

Eh si’, il ritorno in Italia dalla Spagna non e’ un bel passaggio. Come un tuffo in un passato da dimenticare, o in una realta’ parallela dove e’ stata drammaticamente ridotta la spontaneita’, la gioia di vivere, il design contemporaneo, il ruolo e il valore dell’arte nell’educazione e nella vita delle persone, il buon senso nel sociale e la buona fede. Che dire, non ci facciamo una bella figura. Pensare che solo una ventina (sono d’accordo giordana) d’anni fa guardavamo con compassione ai nostri ingenui vicini mediterranei che ci apparivano fermi agli anni 70. Sono d’accordo, il mio e’ uno sguardo molto superficiale, ma quando vedo i progetti per la cultura che sono stati realizzati a Madrid negli ultimi anni (l’estensione del Reina Sofia e del Prado, o anche solo il Caixa Forum), e quando vedo in centro un cartello di cantiere che dice “Construccion de 40 viviendas para jovenes”, abitazioni a riscatto, mi viene da pensare. Perche’ in italia no? Eppure le leggi ci sono, e cacchio se ci sarebbe bisogno di alloggi e opportunita’. Qui ormai abbiamo rinunciato a produrre edifici pensati per sorprendere, arricchire e ispirare la collettivita’. Non c’e’ piu’ il giusto atteggiamento ricettivo, da parte di nessuno.

Anche solo guardando alla superficie delle cose tutto in italia, a partire dalle pubblicita’ sui cartelloni e agli edifici, appare pervaso da un inutile ed eccessiva rigidita’, da un rifiuto di aggiornarsi, addirittura da un rifiuto generalizzato piuttosto che da un’inclusivita’, da un NON questo e NON quello anziche’ da un questo ED AL CONTEMPO quello (il maanchismo e le soluzioni intelligenti). Vedo l’opposizione caparbia e volontaria a qualcosa che viene visto come minaccioso ma in realta’ esiste solo nelle coscienze delle persone. Tentano di venderlo come Italian Style, ma altro non e’ che l’ombra di se’ stesso rimasticata e ormai senza alcun sapore. Rimane solo la fibra, secca e senza succo. Think Gucci post-Tom Ford. Oggetti vuoti di senso, idee, nuovi concetti, s-venduti a prezzi esorbitanti a beneficio di sacche di feticisti annoiati con piu’ soldi che anima. Ovunque questo segnale, bene in evidenza: SIAMO ITALIANI, NON ACCETTIAMO RISCHI. Di nessun tipo, grazie.

Ma quanti treni ed occasioni abbiamo perso ormai, quanti? Troppo impegnati dai battibecchi e dalle sterili polemiche sulla religione il calcio la politica. Tutti sanno tutto, tutti dimenticano in fretta e dopo lo stacco pubblicitario che dura venti minuti il contenuto del programma e’ irrilevante. Quanta merda sei in grado di mangiarti in attesa delle prossime ferie?

MAH...

cuore

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